I casi sono due


La rappresentazione teatrale del 16 agosto ha riportato sul palco una buona parte del vecchio nucleo della compagnia “Gruppo teatro aperto” che per anni ha portato avanti la tradizione del teatro a Montano, inventando la formula del circuito teatrale estivo.

Le persone coinvolte che si sono messe in gioco sono sicuramente dilettanti, imperfetti nella performance, ma capaci di “provar diletto” per quello che fanno, anche se comporta sacrifici. Il teatro ha riportato dopo tre anni di emergenza sanitaria e di rinunce la gente in piazza, per passare un po’ di tempo all’insegna della leggerezza. Questo era il primo obiettivo. Il secondo non meno importante sarà quello di offrire alle nuove generazioni attività alternative da scegliere e alle quali appassionarsi.

Il compianto Gigi Proietti, mostro sacro del teatro che citiamo con umiltà e pudore, diceva che essere attori (professionisti o dilettanti) significa giocare fino alla morte, una morte che si verifica ogni volta che si va in scena. Quando finisce uno spettacolo si prova tristezza perché qualcosa muore. L’unico pensiero è quello di ricominciare, per riassaporare e trasmettere nuovamente la gioia del palcoscenico. W il teatro e le sue emozioni!

Il video della commedia:


La locandina della commedia

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